martedì 4 marzo 2008

Orazio Capurro

Ciao Orazio,
non è facile leggere questa lettera oggi, in un momento tanto doloroso, ma abbiamo deciso di farlo perchè è un modo per ricordarti e sentirti vicino a noi.
Non ci sono parole per spiegare la persona che eri: UN UOMO SPECIALE.
Mentre stiamo scrivendo questa lettera siamo tutti qui nel posto che tu preferivi quando arrivavi a Sciacca dopo una settimana di lavoro frenetico a Palermo.
Stiamo pensando a cosa facevi quando ci incontravamo qui e ci viene da sorridere, la tua iperattività ti portava a stravolgere le abitudini normali della vita quotidiana.
Ogni momento che passavamo insieme era un momento speciale, un momento da ricordare.
“Sorridere” era la parola chiave delle nostre serate.
Sembra ieri quando scherzavamo con la tua macchina mentre tu eri dal barbiere, quel giorno avevi tanta fretta ma per te la voglia di stare con noi era più importante di ogni altro impegno.
Eri un amico, un vero amico.
Bastava poco per conoscere i tuoi tanti pregi, bastava poco tempo per ritenerti un amico affidabile, bastava poco per avere da te un parere giusto da seguire, bastava poco tempo per farti sorridere e farci sorridere.
La cosa che più ammiravamo di te era il senso del dovere verso chi ha bisogno: conoscenti e non conoscenti.
Eri un ragazzo modello su tutti i fronti: famiglia, studio, lavoro, amici.
La tua umiltà la dimostravi ogni giorno, come quando a mensa, a differenza di tanti altri tuoi giovani colleghi, preferivi andare senza il tuo camice bianco.
Chiunque al tuo posto avrebbe dato sfoggio di se e della sua intelligenza. Tu invece preferivi non apparire.
E' questo che ti ha reso amico di tutti anche per chi ti conosceva da poco.
Oggi, noi tutti, siamo la testimonianza di quello che sei stato per noi: l'amico che tutti hanno sempre sognato di incontrare!

Ciao Duttu', Ci mancherai!

I tuoi amici
02:00 03/03/2008

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