

Le foto allegate sono state scattate stamattina a seguito di una  segnalazione pervenutaci da un nostro attento amico. Sebbene la loro  visione potrebbe essere sconvolgente per chiunque, queste purtroppo  rappresentano l’ennesimo episodio che testimonia, in maniera  emblematica, “i brandelli di rispetto” che la città di Sciacca riserva  per le sue opere d’arte e per i suoi monumenti.
Durante i lavori “pubblici” eseguiti all’interno del complesso  scolastico San Vito, in questi ultimi giorni, è stata “abbattuta” buone  parte di una vera e propria opera d’arte del maestro ceramista Perconte,  donata qualche anno fa dal Lions Club alla nostra popolazione.
Un vero e proprio scempio perpetrato non solo ai danni di quel  pannello in ceramica ma di tutte le coscienze civiche e civili della  nostra città che, guardando attraverso quell’orrendo squarcio, adesso si  sentono profondamente “offese”.
Preferiremmo non commentare ulteriormente quello che sembra un danno  quasi irrimediabile (non riusciamo a vedere la parte mancante) ma  qualche interrogativo vogliamo ancora porcelo:
- Chi sta seguendo i lavori di ristrutturazione della Scuola San Vito?
- Chi ha permesso dunque un tale scempio?
- Chi non ha pensato di rimuovere quel pannello prima di far eseguire i lavori?
- Chi non ha nemmeno considerato che quel pannello, vista la porzione di storia della nostra città che rappresenta, andasse, oltre che preservato, ricollocato adeguatamente dopo la fine dei lavori?
- Chi sta seguendo i lavori di ristrutturazione della Scuola San Vito?
- Chi ha permesso dunque un tale scempio?
- Chi non ha pensato di rimuovere quel pannello prima di far eseguire i lavori?
- Chi non ha nemmeno considerato che quel pannello, vista la porzione di storia della nostra città che rappresenta, andasse, oltre che preservato, ricollocato adeguatamente dopo la fine dei lavori?
In attesa di saperne qualcosa in più, speriamo che giungano immediate  le scuse del responsabile per quanto accaduto (di cui scopriamo solo  oggi e per caso dell’esistenza) e che ci venga adeguatamente rassicurato  che l’opera, non essendo, speriamo, completamente compromessa, sarà  ripristinata nel suo stato originale entro la fine dei lavori in quella  struttura pubblica.
Fonte: LALTRASCIACCA 
 
 
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